mercoledì 26 settembre 2007

Di ritorno dal Think Open

Tux Oggi mi son fatto un bel giretto a Rovigo insieme a Nick e a Marcone (un grazie a Marcone e a Fullo per gli inviti) per partecipare al Think Open 2007, manifestazione su tutto ciò che riguarda il software libero.
Oltre ai vari stand presenti (che abbiamo visitato), erano presenti vari interventi su svariati temi. In particolare ho seguito:
  • WEB 2.0: il futuro dei siti web e del PHP, incontro con Zeev Suraski Chief Technology Officer and Co Architect PHP.
  • SugarCRM Italian User Conference
  • Software Patents e GPL3 (presenti Richard Stallmann e Ciaran O'Riordan della Free Software Foundation!!!)
Come avete capito, le personalità famose non mancavano (incontrare uno dei due creatori del php che nel 1997 partorirono php 3 poi è stato grandioso...)
E le conferenze...tutte in inglese :-D Però si capiva bene. Allo stand della Zend mi hanno anche dato una versione per 30 giorni dell'ultimo Zend Studio...appena ho tempo lo installo e poi posto le mie impressioni.

Vi lascio con un pensiero esposto dal Prof. Renzo Davoli durante l'intervento "Software Patents"(io l'ho riadattato, non è che me lo ricordo a memoria :-P):
Vi immaginate se dovessimo pagare i diritti di un teorema matematico ogni volta che lo usiamo? Il software è scienza e cultura universale, e come tale deve essere libero.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ecco, finalmente un post degno di commenti !!!! :-D
(Sto avviamente scherzando)

Due riflessioni in Italiano:
1) web 2.0, cambiera' il modo di concepire il web? Molti articoli sono stati scritti su questo tema.... i piu' scettici lo vedono come una semplice modifica applicabile grazie alla potenza dei browsers, mentre i piu' visionari come una rivoluzione... Non voglio esprimere il mio parere, ma credo che sia veramente semplicistica la visione di "semplice modifica", in fondo, se vogliamo prenderla con questo spirito, tutto e' una semplice modifica di cio' che cera prima. Laciamo aria al web 2.0 (chiamarlo cosi mi sembra un po' una stronzata) e vediamo tra qualche anno se era una semplice modifica ;-)

2) sono pienamente daccoro con il dire che il software e' scienza e che dovrebbe essere "" OPEN "",
ma poi tutti quelli che ci lavorano come mangiano ?? Avete idea di quanti operai ha microsoft, sun, ibm, apple ecc ecc. ??
Se si rende troppo aperto il software si rischia che poi nessuno ci lavora piu' seriamente....
rischia di diventare un giochino aperto a teen che non sanno cosa fare...
Invece cosi come e' ora (half and half) chi scrive software libero e' anche professionista e lo fa per innalzare il suo grado di visibilita' verso il mondo acquistando curriculum e "prestigio". Grazie a questo "curriculum" e "prestigio" le aziende lo "notano" e lo stipendiano per creare software proprietario...
Insomma, l' evoluzione, come abbiamo imparato, premia la fitness piu elevata... forse questo sistema ibrido, in equilibrio, come le volpi e i conigli.. e' proprio il sistema migliore, che permette la sopravvivenza sia di software opensource che di software proprietario.Decidere e/o predicare , per cambiarlo... e' forse troppo da palcoscenico..

Unknown ha detto...

Non sono del tutto d'accordo. Un esempio pratico è proprio SugarCRM: azienda con 125 e passa dipendenti sviluppatori fissi più 5000 sviluppatori liberi della community. Fa i soldi. E anche parecchi.
Eppure, SugarCRM è open.

Questo è dovuto a due fattori:
a) Vende anche, su richiesta, versioni professional ed enterprise (che comunque non costano tantissimo e sono prodotti di alto livello)
b) Vende customizzazione ed assistenza totale.

Inoltre, parte dello sviluppo spesso lo fanno gli utenti: è possibile creare moduli per SugarCRM ad esempio e poi pubblicarli in un sito apposito; poi se sono degni di nota...si includono nel progetto originale :-D

In altre parole: si paga IL SERVIZIO (e quello non sarà mai gratis, e così deve essere) ma non L'IDEA.